Passione

Aforismi

Antonin Artaud

Il bene è voluto, è il risultato di un atto, il danno è permanente.
Il pubblico, anche se ritiene vero ciò che è falso, ha il senso del vero e risponde sempre quando glielo si presenta. Oggi però non è più sulla scena che dobbiamo cercare il vero, ma per strada.
La musica è il solo passaggio che unisca l'astratto al concreto.
La pelle umana delle cose, il derma della realtà, ecco con che cosa gioca anzitutto il cinema.
La psichiatria non è più che un consesso di gorilla loro stessi ossessionati e perseguitati, e che hanno, come palliativo agli stati più spaventosi dell'angoscia e del soffocamento umani, soltanto una terminologia ridicola, degno prodotto dei loro cervelli tarati.
Là dove si sente la merda si sente l'essere.
Nessuno ha mai scritto, dipinto, scolpito, modellato, costruito o inventato se non per uscire letteralmente dall'inferno.
Noi non moriamo perché dobbiamo morire; moriamo perché un giorno, e non così tanto tempo fa, la nostra consapevolezza è stata forzata a considerarlo necessario.
Non ho mai studiato, ma ho vissuto e questo mi ha insegnato qualcosa.
Non un solo psichiatra che non sia notoriamente un erotomane.
Ogni sogno è un pezzo di dolore che noi strappiamo ad altri esseri.
Per noi, i civilizzati siamo noi stessi, e tutto il resto, ciò che dà la misura della nostra universale ignoranza, s'identifica con la barbarie.
Se la folla si è abituata ad andare a teatro; se tutti siamo arrivati a considerare il teatro un’arte inferiore, un mezzo volgare di distrazione, e a servircene come sfogo per i nostri istinti peggiori, ciò accade perché ci hanno troppo spesso ripetuto che era teatro, cioè menzogna e illusione.
Tutta l'umanità vuole vivere, ma non vuole pagarne il prezzo e il prezzo è quello della morte.
Tutta la scrittura è cochonnerie.
Tutti quelli che sono riusciti nella vita e che hanno fatto parlare di loro, è perché avevano, anche essi, qualcosa.
Una società tarata ha inventato la psichiatria per difendersi dalle investigazioni di certe lucide menti superiori, le cui facoltà divinatorie la infastidivano.